mercoledì 26 giugno 2013

Riassunto del blog

Questo post sarà un riassunto del percorso fatto con il blog fino ad ora, con rimandi alle varie pagine in cui il particolare argomento viene trattato, aggiornato al giorno 14-06-13.

Prima di cominciare, per una consultazione più rapida rimando all'indice del blog, che si può raggiungere anche dalla barra soprastante.




Dopo aver introdotto il blog, descrivendo al contempo il libro che ho analizzato nel fare questo percorso (Dalla Terra Alla Luna), per trattare dell'argomento "arma da fuoco",  ho costruito un abbecedario dell'argomento, cercando di descrivere le parole più rilevanti in questo riguardo. Poi, ho cercato i concetti fondamentali dell'argomento e li ho riassunti in sei parole, che vengono poi adottate come parole chiave del blog, non solo del post. Una cronologia breve ripercorre le tappe fondamentali dell'evoluzione delle bocche da fuoco.

Lo studio più preciso delle bocche da fuoco è stato realizzato partendo da quella più longeva, se non più emblematica, ovvero il cannone, descritto nella sua storia e nelle sue funzioni. Nella prima parte descrivo l'evoluzione dell'arma dal Medioevo ad oggi, mentre nella seconda si trovano le differenze tra le tre principali armi d'artiglieria. La seconda parte dello studio l'ho dedicata al proiettile, descrivendo la sua anatomia e il suo funzionamento, con un accento particolare sulla rigatura delle canne. Da lì ho descritto le fortificazioni, ovvero gli edifici che devono resistere agli impatti, e le protezioni, quello che deve proteggere chi combatte. Un altro argomento trattato riguarda la standardizzazione in questo ambito. Per alcuni di questi argomenti ho trovato dei brevetti significativi.

Approfondendo le armi da fuoco portatili, ne ho fatto una storia cronologica più approfondita, ne ho tracciato una geografia e ho cercato una celebrità.

Allargando lo studio ho studiato le unità di misura che vanno applicate in questo ambito. Ne ho immaginato una trasposizione nei media e ho descritto il modo con cui "ci si diverte"  con i wargames. In un breve post su Robert Capa ho parlato della guerra in fotografia.

Infine, girando per la rete ho trovato alcuni link esterni interessanti, a proposito di xkcd, gas guns e pistole di plastica.

Ho comunque intenzione di aggiornare questo riassunto quando sarà necessario.

lunedì 24 giugno 2013

"Born To Kill"

Come uscito dalla locandina del film Full Metal Jacket di Stanley Kubrick, il sergente Dillard Johnson sembra essere uno dei pochi individui a poter ricevere il titolo riportato sul famoso elmetto. Il sergente "Carnivoro", come era stato soprannominato, si considera infatti nel suo libro come uno dei soldati americani più letali di sempre: come mitragliere su un IFV M2 Bradley ha infatti totalizzato 2746 uccisioni durante il conflitto iracheno del 2003, riportando fedelmente ogni "testa" (a suo dire, l'unica parte quasi sempre riconoscibile) a matita su un taccuino. A un certo punto, però, dato che questo modo di uccidere non gli permetteva di "vedere negli occhi" chi uccideva, ha deciso di ricevere un addestramento da tiratore scelto e ha aggiunto altre 121 uccisioni al conto totale.

In questi giorni sta uscendo il libro che ha scritto, intitolato giustamente "Carnivore", in cui riporta tutte le sue "prodezze", affermando che gli introiti gli serviranno per pagarsi le cure per il Linfoma di Hodgkin che si è formato a causa dei proiettili DU (uranio impoverito, sono già stati nominati in altri post del blog che poi linkerò) utilizzati dal suo Bradley.

Chiudo con quello che penso renda questa figura particolarmente impressionante, se non letteralmente inquietante, ovvero il suo giudizio sulle uccisioni:
'It's sort of sad to say, but they are just another pencil mark,'
 Come dire, un'uccisione che rimane solo come segno sulla carta.

Fonte: http://www.dailymail.co.uk/news/article-2346887/U-S-deadliest-soldier-says-tally-2-746-kills-just-pencil-mark-s.html

Per altre informazioni sui proiettili DU, rimando alla voce wikipedia relativa e all'articolo sull'energia cinetica

giovedì 13 giugno 2013

Indice ai brevetti

Qui vengono riportati tutti i post già realizzati che contengono almeno un brevetto relativo al loro argomento, oltre ai rispettivi brevetti. L'indice generale contiene invece tutti gli argomenti.

EP 0898692 A4 "Munitions using infrared flare weapon systems"
WO 2008090505 A3 "Reloadable subsonic rifle cartridge"


EP 0993255 A1 materiali realizzati per le uniformi dei marines
WO 1998019130 A2 brevetto di un giubbotto antiproiettile militare
EP 1342047 B1 "Infra-red emitting decoy flare"
EP 0898692 A4 "Munitions using infrared flare weapon systems"

Cannoni:
WO 2006107530 A3 "Guided kinetic penetrator"
EP 0442868 B1 "Linear hollow charge devices"



US1628226 brevetto Browning M2
US984519 brevetto Colt M1911





Tutti i brevetti qui riportati sono stati cercati nel sito Google Patents il 14-06-13 o prima.

mercoledì 12 giugno 2013

La standardizzazione e la precisione


Qualunque organizzazione di una forza che richieda forniture di diverso tipo,  costanti e in grande quantità (come dire, un esercito che richiede vettovaglie come uniformi, munizioni e carburante) trova nella standardizzazione delle proprie necessità una parte fondamentale dell'approvvigionamento. Risulta infatti essere molto più complesso rifornire in modo adeguato un esercito se questo non ha, per esempio, un calibro uguale per tutti i cannoni usati nei propri reggimenti.

Questa (non) ovvia conclusione viene in realtà raggiunta solo con Napoleone, come già detto nella storia del cannone. Quest'ultimo, infatti, intuisce l'importanza fondamentale della standardizzazione e sfrutta al massimo la riforma fatta da Jean-Baptiste Vaquette de Gribeauval (1715-1789): il Gribeauval, comandante dell'arma dell'artiglieria, richiede infatti che tutti i cannoni vengano costruiti utilizzando gli stessi standard, per tutti gli arsenali di Franci. Con la riforma fatta dal generale i cannoni cosiddetti da campagna dovevano essere da 4, 8 o 12 libbre (il calibro veniva definito dal peso della palla, non dal diametro della bocca di fuoco) e dovevano essere costruiti seguendo un disegno uguale per tutti, realizzato con una precisione 2,228mm. Progettò anche delle dime con la funzione di verificare che la bocca da fuoco rientri nel margine d'errore previsto. Tutto questo portò a una notevole riduzione nella manutenzione dei cannoni, poiché questi erano effettivamente realizzati con parti intercambiabili tra di loro, permettendo di utilizzare le stesse linee di rifornimento per tutti i cannoni.

La standardizzazione dei calibri nelle armi da fuoco portatili si è effettivamente consolidata con le prime leve di massa, inizialmente assestandosi su calibri da circa 13 o 10 mm per le armi ad avancarica e 9 mm per quelle a retrocarica. Con la Prima Guerra Mondiale si affermarono le armi con un calibro che si aggirava attorno ai 7mm da entrambe le parti, questo perché i fabbricanti si erano resi conto del fatto che l'effettivo potere d'arresto del proiettile dipendeva più dalla velocità che dalla massa: un proiettile più leggero ma più veloce risultava comunque più letale di uno più pesante ma più lento. Durante la Guerra Fredda, con l'istituzione della NATO, si ebbe un'ulteriore standardizzazione che portò tutti i paesi dell'Alleanza ad adottare le cartucce che ancora oggi si usano, per esempio il 5.56. Qualcosa di simile venne fatto dai Paesi del Patto di Varsavia, che introdussero prima il cosiddetto 7.92 sovietico, sostituendolo poi con l'attuale 5.45.

L'altra faccia della standardizzazione è l'accuratezza con cui vengono realizzati i prodotti: la precisione, se nel periodo del pressappoco veniva tralasciata, viene ora enfatizzata in modo tale da avere pezzi sempre più affidabili e confacenti agli standard. L'introduzione dei primi metodi di controllo dei prodotti non fece altro che dare importanza a come il prodotto veniva realizzato: nell'arsenale torinese ogni pezzo doveva superare tre "test di qualità", che ne certificavano poi la sicurezza. La prima prova è il "test del fumo":

"La bocca del cannone è repentinamente tappata da un cannoniere con un sacchetto riempito di fieno. Contemporaneamente l'altro cannoniere con un dito chiude il «focone». La prima prova è superata se da nessuna fessura fuoriesce il minimo pennacchio di fumo. "

Vittorio Marchis, Storia delle macchine, pagina 150, Capitolo III: La consapevolezza della tecnologia, Roma-Bari : Laterza 2010

La seconda prova richiedeva che il cannone, dopo aver sparato tre colpi con carica crescente, venisse riempito d'acqua. Se non si trovavano perdite in alcun punto, la prova veniva superata.
L'ultima prova richiedeva l'uso del cosiddetto "gatto": 

"Un ordigno, irto di ganci e punte ricurve, viene introdotto all'interno della canna e fatto strisciare sulle pareti interne. Se si trovano invaci, o soffiature o fessure nel «primo rinforzo oppure sul piano dell'anima» il pezzo viene rifiutato."

Vittorio Marchis, Storia delle macchine
  
La differenza negli standard di precisione causò notevoli problemi nel momento in cui venne ricevuta una partita di cannoni di origine inglese, dove evidentemente le prove di valutazione erano meno restrittive: molte delle canne non rientravano infatti negli standard torinesi. 
La mancanza di una convenzione internazionale nelle misura (che sarebbe stata introdotta solo con la nascita del SI in seguito alla Rivoluzione Francese) comporta una notevole differenza tra le misure relative, per esempio, al peso delle palle dei cannoni nei vari Paesi europei.

Un ambito in cui la precisione nella lavorazione è particolarmente importante è il design e la produzione dei proiettili per armi da fuoco portatili: tali proiettili infatti devono essere realizzati in modo tale da sigillare la canna dell'arma ed allo stesso tempo non esercitarla in modo esagerato, cosa che causerebbe troppa usura nella canna. 

Per approfondire l'argomento del proiettile o della storia delle armi da fuoco rimando ai rispettivi post. 

Inizio della pagina 

domenica 9 giugno 2013

Il potere d'arresto


Quando si parla della letalità delle armi da fuoco portatili si tratta in realtà di definire il potere d'arresto di un proiettile sparato da queste armi, ovvero dalla capacità che il proiettile ha di "abbattere", nel senso più letterale del termine, una minaccia. Una particolare efficacia in questo dipende da vari fattori, ovvero la capacità di cedere energia cinetica del proiettile, la sua velocità, la sua deformabilità e la sua capacità di penetrazione. 


sabato 8 giugno 2013

La rigatura delle canne


"Surrogate obice sferico con proiettile cilindro-conico. Partirò dentro. Arriverò collo streamer Atlanta. Michele Ardan"
Dalla Terra alla Luna, Jules Verne, pagina 132, capitolo "Un dispaccio telegrafico"

Imprudente? Come mai potete trattarmi così, mentre io ho chiesto una palla cilindro-conica all'amico Barbicane, per non girare per via a mo' di uno scoiattolo?

Dalla Terra alla Luna, Jules Verne, pagina 160, capitolo "Botta e Risposta"

Rigatura di una canna 9mm
Tra le evoluzioni tecnologiche più importanti per quanto riguarda le armi da fuoco non si può tralasciare il passaggio dei proiettili dalla forma sferica a quella cilindro-conica.  Questo passaggio si deve alla introduzione della rigatura della canna: tale tecnica era già nota fin dal 1400, ma era di tipo lineare, volta a raccogliere lo sporco lasciato dall'esplosione della polvere nera (questa polvere, a causa della sua composizione, tendeva a lasciare grandi quantità di residui in canna). Fu solo verso la fine del XIX secolo che la precisione degli strumenti e la disponibilità di realizzare scanalature dentro le canne permise la diffusione di questa tecnica per ottenere l'effetto sfruttato oggi da quasi tutte le armi da fuoco, considerando i mortai e i cannoni dei carri armati come notevoli eccezioni. 


sabato 1 giugno 2013

Le protezioni


"Come mai inventare qualcosa di meglio di questa Columbiad di novecento piedi! Quale corazza resisterebbe mai a un proiettile di trentamila libbre! Nicholl a bella prima rimase attonito, annichilito, sfracellato sotto simile «colpo di cannone», poi si rialzò, e risolse di schiacciare la proposta sotto il peso de' suoi argomenti. "
 Dalla Terra alla Luna, Jules Verne, pagina 81, capitolo Un nemico sopra venticinque milioni d'amici.


INDICE
  1. Concealement
  2. Uniformi
  3. Protezioni per i veicoli
  4. Le cariche cave

Dopo aver parlato di come funzionano le armi e quello che le riguarda, mi sembra appropriato parlare un tantino di quelle che sono le protezioni sviluppate nell'ambito degli eserciti per difendere i propri soldati dai proiettili nemici.

Queste "difese" possono essere categorizzate in base alla loro funzione, che possiamo chiamare concealement e cover. Uso termini inglesi perché non ho trovato un equivalente altrettanto stringato in italiano; una traduzione potrebbe essere individuata in "mimetizzazione" e "copertura" rispettivamente.

venerdì 31 maggio 2013

Le armi in gioco

Sono passati gli anni in cui i bambini ricevevano un fucile da cowboy che sparava tappi o proiettili di simile sostanza, che tendevano solo a rompere vasi preziosi in casa. Con l'evoluzione della guerra, così come con il suo relativo allontanamento dal mondo Occidentale - l'ultima guerra combattuta sul terreno delle "Grandi Potenze" è stata la Seconda Guerra Mondiale - si è realizzato un fenomeno tanto diffuso quanto discutibile: l'emulazione della guerra in molte delle sue vesti, da un punto di vista prettamente virtuale a una sempre più precisa riproduzione degli scontri tra soldati realizzata praticando soft air. In questo intervento descriverò in modo molto generale i vari modi con cui la guerra è diventata un gioco, dando prima una cronologia dei giochi di guerra e analizzando poi i più diffusi. 

Cronologia delle armi da fuoco

Diversamente da quanto ho fatto in questo intervento, dove mi sono dilungato fin troppo sulla storia delle armi portatili, qui riporterò solo le date più importanti per quanto riguarda le bocche da fuoco.

  • XI Secolo d.C. primo uso bellico dei razzi, in Cina
  • ca. 1250 invenzione della polvere nera
  • 1331 prime testimonianze in cronache dei cannoni
  • 1364 invenzione dello schioppo
  • 1477-1486 Francesco di Giorgio progetta le difese ad Urbino in funzione delle nuove armi da fuoco
  • Tardo Quattrocento l'Impero Ottomano usa le armi da fuoco stabilmente nel suo esercito 
  • 1500 invenzione dell'innesco a ruota
  • Cinquecento primi forti a stella
  •  ca. 1630 armi a pietra focaia
  •  1799 invenzione del fulminato di mercurio
  • 1835 produzione del primo revolver Colt
  • 1836 fucile ad ago Dreyse
  • 1862 invenzione della mitragliatrice Gatling
  • 1869 brevetto delle cartucce a percussione centrale
  • Prima Guerra Mondiale costruzione della Grande Berta
  • 1911 brevetto della Colt M1911, pistola semiautomatica che sfrutta un nuovo sistema per mettere una cartuccia in canna automaticamente
  • 1941 completamento dello Schwerer Gustav, il più grande cannone mai realizzato
  • 1947 inizio della produzione del Kalashnikov 

mercoledì 29 maggio 2013

Storia cronologica delle armi da fuoco portatili


In questo post riporto una serie di date (o periodi di tempo) di una certa importanza per quanto riguarda la storia delle armi da fuoco. Buona parte delle informazioni provengono dal sito www.earmi.it, precisamente in questa fonte, con alcune integrazioni da altri siti.

La cronologia è risultata molto più corposa di quanto avessi immaginato, quindi per qualcosa di più conciso dimando a questa cronologia breve

mercoledì 22 maggio 2013

Jetpack, o Gunpack?

Il titolo del post è abbastanza ridicolo, effettivamente, ma è comunque adatto al tenore del link (in inglese) che pubblicherò qui sotto. Si tratta di un altro post realizzato dal sito www.xkcd.com, dove un utente domanda all'autore del sito se è possibile o meno realizzare un jetpack, ovvero un propulsore in grado di sollevare una persona, utilizzando il rinculo delle mitragliatrici per ottenere la spinta necessaria. Probabilmente parlerò ancora del rinculo in un post più adatto, per ora lascio il link all'articolo.


Il sito pubblica tra l'altro una webcomic scientifica ogni lunedì, mercoledì e venerdì. Lo suggerisco perché trovo che siano sempre veramente interessanti e simpatiche, e dunque lo consiglio a chiunque sia interessato alla parte più divertente della scienza.





La geografia delle armi da fuoco

Come argomento di questo post ho pensato di dare un'idea della diffusione delle armi da fuoco nel mondo, sia per quanto riguarda la diffusione pro capite che per l'effetto che hanno sulla sicurezza e sulla criminalità, specialmente in quegli stati dove la "private ownership" è particolarmente diffusa.

Per fare ciò, ho cercato qualche carta del mondo che descriva la situazione.

 
Diffusione delle armi nella popolazione civile





Movimento del mercato di armi da fuoco
Fonte Immagine a dimensione intera

Numero di morti per armi da fuoco/100 abitanti
Fonte

Per una analisi più approfondita segnalo questo articolo apparso sul sito del giornale inglese Guardian, in cui viene presentata una mappa completa della diffusione e dei crimini connessi alle armi da fuoco nel mondo.

Una stima delle armi possedute da civili nel mondo è stata fatta da un'organizzazione chiamata Small Arms Survey nel 2007. Secondo tale stima, il numero si aggira tra i circa 490 milioni e i 650 milioni di armi nel mondo (fonte).

lunedì 13 maggio 2013

La prima pistola stampata in 3d

Fonte: http://www.bbc.co.uk/news/science-environment-22421185
13-05-2013

Con la diffusione delle stampanti 3d, ovvero stampanti in grado di plasmare un particolare tipo di plastica secondo progetti ben definiti al computer dall'utente, era solo questione di tempo prima che si potesse effettivamente trovare un'arma realizzata con questo metodo. 

I progetti sono stati realizzati da una "società" chiamata Defense Distributed; tale società intende già diffondere le misure in rete, in modo tale che chiunque sia in possesso di una stampante 3d in grado di realizzare tale progetto sia in grado di procurarsi un'arma da fuoco funzionante in casa.

Questa idea viene spiegata dal frontman del gruppo, Cody Wilson, come una risposta alla continua richiesta di armi da parte del pubblico americano. Tale richiesta viene però anche da altre parti del mondo, e si teme che la diffusione di tali blueprint possa aumentare la diffusione di armi anche nel mondo criminale e senza regolazioni. 

martedì 7 maggio 2013

Unità di misura


INDICE

  1. Introduzione
  2. Lunghezze
  3. Masse
  4. Energie
  5. MOA

Introduzione
Parlando delle armi da fuoco bisogna comunque parlare di quali siano le unità di misura applicate a questo campo. In realtà, non si può dire che siano molte le quantità diverse da misurare quando si parla di armi da fuoco: principalmente si trattano lunghezze, masse ed energie.

Una celebrità delle armi da fuoco

Volendo ricercare un inventore che abbia veramente rivoluzionato quella che è la storia delle armi da fuoco, si potrebbe pensare a chi ha progettato quelle armi che sono riuscite a diffondersi talmente tanto da poterle sempre identificare, come il revolver di Samuel Colt, oppure l'AK47, meglio noto come Kalashnikov (dal progettista Mikhail Kalashnikov) e tanto diffuso da essere stato prodotto nelle sue versioni in numbero maggiore di tutti gli altri fucili d'assalto nel mondo, oppure ancora un membro della famiglia Krupp, come che finì per progettare il più grande cannone mai utilizzato in guerra (di cui ho già parlato in questo blog trattando dei proiettili), lo Schwerer Gustav.

I possibili nomi sarebbero moltissimi, tuttavia, dopo aver cercato una vera figura emblematica in questo ambito, ho individuato in John Browning quella che si può più avvicinare a una celebrità delle armi da fuoco.

L'americano John Browning è stato probabilmente il più prolifico e completo inventore nel campo delle armi, sia dal punto di vista della progettazione dei proiettili che da quello di ciò che deve effettivamente spararli. Ciò che ho trovato particolarmente stupefacente in nella sua produzione è l'effettiva longevità dei suoi progetti: nonostante sia morto nel 1926, numerose armi di sua ideazione vengono ancora prodotte e sono ancora adoperate in numerose forze armate. Abbastanza stranamente, Browning non ha fondato una sua azienda come molti dei suoi colleghi (per esempio, il già citato Colt o i vari Remington e Winchester), ma ha progettato armi che sarebbero state poi prodotte in quelle stesse aziende.

La sua carriera di progettista lo ha portato a registrare 128 brevetti, tra armi e proiettili di vario calibro e genere, oltre a disegnare alcune delle armi più imitate al mondo. Molte delle sue creazioni hanno dimostrato una notevole affidabilità ed efficienza nello svolgere il proprio compito. 

Tra tutte queste, il suo "capolavoro" potrebbe essere visto nella Browning M2 .50 HMG, una mitragliatrice pesante che sparava proiettili calibro .50 BMG (da Browning Machine Gun), disegnati espressamente per tale arma. La M2 (chiamata dai mitraglieri scherzosamente "Ma-Deuce") ha dimostrato qualità impareggiabili sia nell'affidabilità che nella precisione, rimanendo in servizio regolare nelle forze armate americane fino ad oggi, utilizzata specialmente sugli Humvee e sui carri armati dell'esercito USA. 

Molte delle armi prodotte da J. Browning sono tuttora in produzione, nelle fabbriche originali come in produttori con licenza in vari stati nel mondo, testimoniando ulteriormente la bontà di tali prodotti. 

Brossura del museo dedicato a Browing: Ogden Museum, Browning Firearms Collection.
Brevetto della Colt M1911: http://www.google.com/patents/US984519
Brevetto della Browing M2: http://www.google.com/patents/US1628226


Link correlati all'argomento sono ovviamente relativi ai proiettili e alle cronologie

IMFDB & ritorno al blog

Dopo essermi preso una pausa dall'aggiornare il blog, facendola peraltro durare troppo, ma che mi ha permesso di trovare idee e materiale per numerosi post, riporto un sito che ho trovato particolarmente interessante e completo sia per quanto mi riguarda che per chi è appassionato di film d'azione.

Si chiama Internet Movie Firearms Database e costituisce una raccolta di tutte le armi di vario genere viste (o intraviste) in film, come in cartoni animati o serie tv. Oltre a riportare un elenco delle armi e dei modelli che si possono vedere, è anche presente una scheda tecnica dell'arma in questione.

Detto questo, introduco alcuni degli argomenti di cui parlerò prossimamente:

  • Una celebrità nell'ambito delle armi da fuoco
  • Un brevetto che ne abbia segnato la storia
  • Un oggetto che ha plasmato l'idea delle armi nel collettivo
  • Una (breve) cronologia delle a. d. f.
  • Il passaggio dal pressappoco alla precisione
  • Le armi viste come giochi
  • Le unità di misura di questo campo
  • Come le armi sono entrate nell'ambito dei media
  • Una cartografia delle armi da fuoco

Concludendo, c'è ancora molto da dire, quindi è meglio che mi rimetta al lavoro!


     

domenica 21 aprile 2013

Retrospettiva su Robert Capa


Non è sempre facile stare in disparte e non essere in grado di fare nulla, se non registrare le sofferenze che stanno intorno.
Robert Capa


Oggi sono andato a visitare la retrospettiva su Robert Capa, in mostra a Palazzo Reale fino al prossimo luglio, per scoprire qualcosa di più su quello che venne definito dalla rivista Picture Post "il migliore fotoreporter di guerra del mondo" attraverso le sue immagini. 

Sebbene non riguardi direttamente l'argomento del blog, mi è sembrato appropriato fare un intervento relativo a questa mostra. Il poter vedere fotografie d'epoca, specie di un periodo storico che mi ha sempre appassionato moltissimo è una motivazione sufficiente per descrivere quanto esposto.

Essendo una retrospettiva, sono state scelte numerose foto realizzate da Capa tra il 1936 durante la guerra civile in Spagna fino alla guerra in Indocina, dove morì a soli 40 a causa di una mina antiuomo, passando per i combattimenti in Cina, Italia, Francia, Germania, all'istituzione dello Stato di Israele. Quello che più mi ha colpito in tutta la mostra è la capacità di Capa di cogliere le emozioni del soggetto per riportarle sulla pellicola, trasmettendole quindi a chi le ammirerà: molte delle sue foto rappresentano i sopravvissuti, non i morti, per trasmettere la difficoltà di questi nel continuare dopo aver perso tutto.

Tra le altre cose, bisogna notare come molte delle foto del reporter siano state realizzate nel mezzo dei combattimenti: Capa sbarcò nella spiaggia di Omaha, insieme ai GI americani e sotto il fuoco di mitragliatrici e mortai, trovando alcuni dei suoi scatti più famosi.

La foto che mi ha colpito di più è stata probabilmente quella che riporto qui sotto, raffigurante un soldato americano morto negli ultimi giorni di guerra in Europa, ucciso da un cecchino tedesco mentre si trovava appostato su un balcone. Quello che ha reso questa foto così particolare per me è stato sapere che Capa si sia trovato in quella stessa stanza mentre è successo il fatto, cosa che mi ha fatto sentire in qualche modo ancora più vicino alla morte dell'uomo. Non è stata l'unica immagine a risultarmi emozionante, ma l'essere portati così vicino alla morte di un uomo (condizione sottolineata dalla pozza di sangue sul pavimento) l'ha resa più "potente" di ogni altra.

One of the last soldiers to die
©Robert Capa

 Riporto infine un link con le informazioni per la mostra: A PALAZZO REALE SI CELEBRA ROBERT CAPA

mercoledì 17 aprile 2013

Se fosse...


Prendendo spunto da quanto detto dal professore durante la lezione di oggi, ho provato ad immaginare l'argomento di questo blog come qualcosa di diverso, per dare un'idea di quello che potrebbe essere in altri ambiti quello che sto descrivendo. 

Per questo, ho cercato un dipinto, un film, una canzone, un luogo che descrivano "le armi da fuoco". 

Gas guns, il "next level" delle armi a proiettile

In questo brevissimo intervento segnalo un articolo comparso sul sito della NASA e che tratta di prototipi di "gas guns", ovvero di bocche da fuoco (sviluppate con intenti diversi dall'uso militare) che utilizzano gas d'idrogeno supercompresso per spingere i proiettili fino a una velocità di circa 27.000 km/h, in modo tale da simulare l'impatto di microasteroidi e detriti sugli scafi dei satelliti in orbita attorno alla Terra.



http://www.nasa.gov/centers/wstf/laboratories/hypervelocity/gasguns.html

venerdì 12 aprile 2013

Il proiettile


"Miei cari colleghi, ripigliò quest'ultimo, io sarò breve; lascerò da banda la palla fisica, la palla che uccide, per non considerare che la palla matematica, la palla morale. La palla è per me la più brillante manifestazione dell'umana potenza: è in essa che la nostra facoltà si riassume tutta intera, si fu nel crearla che l'uomo si avvicinò meglio al Creatore!" [...] "Infatti, se Dio ha fatto le stelle ed i pianeti, l'uomo ha fatto la palla, questo criterium di velocità terrestre, questa riduzone degli astri erranti nello spazio, e che non sono, per dire il vero, che proiettili!"
 Dalla Terra alla Luna, Jules Verne, pagina 50, cap. Inno al Proiettile


INDICE
  1. Distinzioni
  2. Funzionamento
  3. Polvere
  4. Rigatura

Se non tanto per la modalità di fuoco, ciò che effettivamente accomuna tutte le armi di questo tipo è il fatto di scagliare un proiettile di qualche genere. Se agli inizi il proiettile poteva essere una semplice pietra (o palle di metallo pieno), nel periodo odierno i proiettili sono estremamente specializzati e differenziati nel loro uso, a partire dal calibro del proiettile stesso per arrivare al disegno e al tipo di carica. Si può dire che il proiettile definisca l'arma, come viene notato sempre nel libro:
"[...]mi è sembrato che la questione del proiettile debba avere la preminenza su quella del cannone, e che le dimensioni di questo debbano dipendere dalle dimensioni di quello."
[Dalla Terra alla Luna, Jules Verne, pagina 49, cap. Inno al Proiettile]

giovedì 11 aprile 2013

Le fortificazioni: dai torrioni alle casematte


 INDICE
  1. Le macchine nevrobalistiche
  2. La nuova architettura
  3. Bunker e casematte
Riprendendo il discorso fatto dal professore nella lezione del 10 aprile, inizio qui a descrivere come la diffusione dei cannoni sulle armi da fuoco abbia profondamente modificato l'arte delle fortificazioni: parlerò della loro evoluzione nel corso dei secoli, necessaria per fronteggiare armi da fuoco sempre più potenti. Ho anche realizzato un post approfondito sulle protezioni usate da soldati e veicoli.

sabato 30 marzo 2013

Il Cannone - Le tipologie

"Amici cari, io vi metto subito d'accordo. La nostra Columbiad [il cannone] parteciperà di queste tre bocche da fuoco ad un tempo. Sarà un cannone, perché la camera della polvere avrà lo stesso diametro dell'anima. Sarà un obice, perché lancerà un obice [un proiettile cavo]. Infine, sarà un mortaio perché lo si appunterà sotto un angolo di novanta gradi, e perché senza rinculata possibile, stando irremovibilmente fisso al suolo, comunicherà al proiettile tutta la forza d'impulsione accumulata ne' suoi fianchi."
Dalla Terra alla Luna, Jules Verne, pagina 63, cap. Storia del cannone


Quando si pensa all'artiglieria, solitamente non si differenziano tra loro quelli che vengono chiamati cannoni, mortai od obici. Esistono però notevoli ed importanti differenze tra ognuno, soprattutto perché ne definiscono l'effettivo ruolo operativo.
Ciò che definisce in pratica queste armi è la canna, intendendo con questa il suo calibro, la sua lunghezza, l'alzo della stessa e, in alcuni casi, anche se è rigata o meno. Spesso, la lunghezza di queste armi viene definita in calibri, ovvero quante volte la canna è più lunga della sua larghezza.

Un cannone è un'arma che spara proiettili (in origine palle piene, ora anche proiettili esplosivi) lungo una traiettoria particolarmente tesa, cosa che richiede un'alta velocità alla volata. Questo richiede una canna più lunga rispetto a quella di un obice, solitamente più di 30 calibri. Nel suo uso attuale più recente, i cannoni vengono utilizzati come armi principali dei mezzi corazzati terrestri o per le navi da guerra. Alcune versioni più ridotte in dimensioni sono utilizzate anche per armare aerei ed elicotteri da combattimento. I cannoni di calibro più elevato (attualmente montati sugli MBT) sono a canna liscia, per via dei proiettili usati.

Un obice è sempre stato definito come un'arma che spara proiettili esplosivi e che è in grado di sparare con alzi che vanno dallo 0 a più di 45° (tiro indiretto) per superare ostacoli. La lunghezza della canna è minore di quella di un cannone, ma quasi sempre superiore ai 15 calibri.


Un mortaio è un'arma di artiglieria progettata esclusivamente per fornire fuoco indiretto ad un raggio relativamente corto: l'angolo di tiro è infatti sempre superiore a 45° e la lunghezza della canna è intorno ai 15 calibri (con alcune eccezioni), cosa che limita la gittata massima. Anche i mortai hanno canna liscia, poiché il proiettile non deve riempire ermeticamente il diametro.





Brevetti relativi:
EP 0442868 B1 Linear hollow charge devices (cariche cave, del tipo sfruttato nei proiettili di tipo HEAT sparati dai cannoni dei carri armati)
WO 2006107530 A3 Guided kinetic penetrator (penetratori cinetici, per ulteriori informazioni rimando ai post sulle unità di misura e sulle protezioni)

Nella prima parte dell'intervento sul cannone si può trovare la storia di quest'arma, mentre per il proiettile e per le fortificazioni. Allo stesso modo, la rigatura viene studiata meglio in un altro post.

Sei parole sulle armi da fuoco


Morte: le armi da fuoco (come ogni altra arma, ovviamente) sono immaginate, progettate e costruite per uccidere il nemico, in modo estremamente efficiente se si considerano le guerre combattute dalla loro introduzione fino ad oggi. Basti pensare ai bollettini di guerra della Grande Guerra, con le decine di migliaia di vittime al mese nelle battaglie di Verdun e della Somme. Bisogna anche precisare come si siano anche evolute le modalità con cui le armi da fuoco effettivamente uccidono, essendo passati da blocchi di pietra sparati da bombarde per arrivare a bombardamenti a tappeto come al napalm.

Proiettile: se si escludono tutti quegli ordigni che esplodono senza essere scagliati da un apparato esterno, un'arma da fuoco si può più precisamente definire come un apparato formato da una serie di parti con la funzione di lanciare un proiettile attraverso l'esplosione di una carica. Il proiettile è quello che effettivamente compie il lavoro dell'arma, definendone al contempo l'uso e la tipologia.

Protezione: con il termine protezione ho descritto in maniera estremamente generica tutto ciò che dovrebbe proteggere dai proiettili, includendo in questo tutto quello che va dal giubbotto antiproiettile e dall'elmetto per arrivare ai rifugi antiaerei e ai bunker in cemento armato.

Soldato: solitamente, le armi da fuoco vengono utilizzate dagli eserciti (se non si considerano le forze dell'ordine o la caccia sportiva) e sono i soldati coloro che si ritrovano a più stretto contatto con queste. Così come esistono vari tipi di armi, chi si ritrova ad usarle deve specializzarsi in "ruoli" che riflettono quello che un'arma può effettivamente fare.

Guerra: allo stesso modo, le armi da fuoco vengono utilizzate in guerra, e con la guerra si sono avuti i maggiori progressi in questo campo. Partendo dai primi cannoni del quindicesimo secolo, la guerra ha visto un uso sempre crescente delle armi da fuoco che, dopo secoli in cui aveva mantenuto una fondamentale importanza nell'arte della guerra, riuscirono tra le altre cose a fare scomparire il ruolo della cavalleria nella guerra.

Detonazione: per terminare, con detonazione intendo (sempre in modo estremamente generico) qualunque genere di esplosione "controllata", eseguita semplicemente per causare danni al nemico quando causata dall'esplosione dei proiettili oppure utilizzata per spingere i proiettili fuori dalla canna dell'arma.

Come definizione di arma da fuoco utilizzerò quella del vocabolario Zingarelli: arma che lancia proiettili e simili mediante sostanze esplosive.



Da qui in poi, cercherò di mantenere ogni intervento in linea con questi temi, analizzandone ogni volta almeno uno.

venerdì 29 marzo 2013

Il Cannone - La storia


"Quando un americano ha un'idea fa ricerca di un secondo americano che la divida. Sono tre, eleggono un presidente e due segretari. [...] Così accadde a Baltimora. Il primo che inventò un nuovo cannone si associò col primo che lo fuse ed il primo che lo forò. Tale fu il nocciolo del Gun-Club. Un mese dopo la formazione, esso contava mille e ottocento trentatrè membri effettivi e trentamila e cinquecento settantacinque membri corrispondenti."
 Dalla Terra alla Luna, Jules Verne, pagina 3, capitolo Il Gun-Club



INDICE
  1. Introduzione
  2. Le origini
  3. Le guerre napoleoniche
  4. L'industrializzazione
  5. Le guerre mondiali
  6. Le armi aeronautiche

Come primo post ho pensato di trattare del cannone, soprattutto perché mi permetterà poi di fare collegamenti con tutta la prima parte del libro che analizzerò.


Introduzione
Il cannone è un'arma fondamentale sia dal punto di vista militare che da quello storico: come prima cosa, è effettivamente stata la prima arma da fuoco a venire stabilmente utilizzata in Europa, causando una rivoluzione nella costruzione delle fortificazioni e nelle strategie militari. I primi cannoni erano poco più di tubi di ferro (a volte neanche questo, venivano utilizzati vari tipi di materiale, tutti tendenzialmente a rischio di esplosione) chiusi da un lato e con la nefasta caratteristica di essere dannosi per gli utenti quasi quanto lo erano per i nemici, questo per via della scarsa qualità di questi primi esperimenti: la camera di scoppio e il tubo erano troppo fragili per resistere all'esplosione della polvere da sparo che doveva propellere la carica, esplodendo anch'essi e tendenzialmente ricoprendo lo spazio circostante di letali frammenti metallici.

giovedì 28 marzo 2013

Un Abbecedario

Riporto qui l'abbecedario che ho realizzato come esercizio per trovare gli argomenti di questo blog. Alcune definizioni sono prese dal Vocabolario Zingarelli.

A
Archibugio: antico schioppo per uso militare di calibro costante, in origine arma da posta divenuta in seguito portatile e data in dotazione alla fanteria e alla cavalleria leggera.

B
Baionetta: arma bianca, corta, con lama d'acciaio di varia forma da inastare all'estremità del fucile o del moschetto per farne un'arma da asta.

C
Colt:  probabilmente la più famosa società produttrice di armi da fuoco, insieme all'italiana Beretta. In particolare, buona parte dei revolver del "Wild West" americano venivano prodotti dalla Colt, oltre alle armi d'ordinanza dell'esercito americano.

D
Deflagrazione: violenta esplosione, la cui intensità cresce rapidamente ma in modo regolare e con un costante aumento nella pressione. Tipico degli esplosivi da lancio.

E
Elmetto: copricapo metallico usato come protezione solitamente da soldati, minatori ed operai.

F
Fucile: arma da fuoco portatile, di piccolo calibro e a canna lunga. Esistono numerose varianti di quest'arma, in grado di ricoprire vari ruoli.

G
Granata: ordigno esplosivo da lancio utilizzato da soldati, oppure proiettile d'artiglieria.
H
HE: tipo di proiettile ad alto esplosivo (High Explosive) utilizzato per causare danni a strutture e forze nemiche solamente attraverso la forza dell'esplosione.

I
Impugnatura: parte di un'arma portatile utilizzata appunto per impugnare l'arma. In molti casi viene anche utilizzata per contenere il caricatore con i proiettili (specialmente nelle pistole).

L
Lanciafiamme: arma da fuoco nel senso più letterale, composta da un cannello che espelle una miscela fortemente infiammabile e un bruciatore che la innesca, solitamente adoperato per ripulire fortificazioni.

M
Mitragliatrice: arma solitamente posta in una posizione protetta in grado di produrre grandi volumi di fuoco e con la funzione di interdire alle forze nemiche una certa area.

N
Nitroglicerina: composto chimico fortemente instabile, miscelato con altri composti e utilizzato come carica propellente delle prime cartucce infumi.

O
Obice: pezzo d'artiglieria dall'alzo accentuato, utilizzato per lanciare proiettili esplosivi a lunga distanza.

P
Pistola: arma da fuoco molto leggera e a corto raggio, solitamente impugnata con una mano sola.

Q
Quartier generale: complesso di fabbricati e strutture adibiti all'alloggio e al mantenimento di truppe.

R
Rinculo: moto opposto alla direzione dello sparo compiuto da un'arma senza sfogo di gas, dovuto all'espulsione del proiettile dalla bocca di fuoco. 

S
Silenziatore: dispositivo utilizzato per smorzare il rumore prodotto dallo sparo di un'arma da fuoco, al fine di risultare meno udibili.

T
Tiratore scelto: soldato specializzato nel tiro a lunga distanza, specialmente per colpire obiettivi sensibili da una posizione riparata solitamente a distanza dal combattimento vero e proprio.

U
Uranio impoverito: uranio la cui radioattività è stata inibita, utilizzato a causa della sua notevole densità come materiale per la produzione di proiettili penetranti per carri armati.

V
Volata: parte terminale della canna, oltre la quale il proiettile è libero e dunque non può più ricevere correzioni di traiettoria.

Z
Zoccolo d'alzo: parte dell'arma su cui vengono fissati i congegni di mira, che possono essere di vario genere a seconda dell'uso e dell'impiego.

Man mano che aggiornerò il blog, farò collegamenti con questo post quando ritroverò parole già inserite. 

mercoledì 27 marzo 2013

Presentazione del libro



Ho scelto "Dalla Terra alla Luna" di Jules Verne come libro da analizzare per questo corso, poiché ritengo che sia fortemente collegato all'argomento che sto trattando. Nel corso della lettura ho scelto alcune citazioni da mettere nei post, contrassegnate dalla tag "Dalla Terra alla Luna".
L'aver voluto trattare questo libro è conseguenza del fatto che buona parte della storia ruota intorno alla realizzazione di un cannone in grado di scagliare un proiettile sufficentemente grande da essere scorto dalla Terra fino sulla superficie lunare. La storia descrive meticolosamente tutti i passaggi che porteranno alla realizzazione della "columbiad", dalle fasi di scelta e progettazione dell'arma fino al momento in cui il proiettile si alza in volo verso l'astro delle notti. La storia è in realtà divisa in due parti, la seconda delle quali si intitola Intorno alla Luna.

Il libro è risultato essere molto utile come supporto per alcuni dei post, dove si possono trovare citazioni che ho ritenuto appropriate al contesto. Un'altra fonte per materiale prettamente storico è il libro realizzato dal docente, ovvero Storia delle macchine (Vittorio Marchis, Bari 2010 : Laterza).

Per scaricare il libro in formato pdf ho usato questa fonte, mentre se per vedere il libro da un punto di vista diverso, propongo il seguente blog sempre relativo al corso.