Sono passati gli anni in cui i bambini ricevevano un fucile da cowboy che sparava tappi o proiettili di simile sostanza, che tendevano solo a rompere vasi preziosi in casa. Con l'evoluzione della guerra, così come con il suo relativo allontanamento dal mondo Occidentale - l'ultima guerra combattuta sul terreno delle "Grandi Potenze" è stata la Seconda Guerra Mondiale - si è realizzato un fenomeno tanto diffuso quanto discutibile: l'emulazione della guerra in molte delle sue vesti, da un punto di vista prettamente virtuale a una sempre più precisa riproduzione degli scontri tra soldati realizzata praticando soft air. In questo intervento descriverò in modo molto generale i vari modi con cui la guerra è diventata un gioco, dando prima una cronologia dei giochi di guerra e analizzando poi i più diffusi.
Per approfondire questo argomento rimando alla voce wikipedia sugli scacchi.
Rimanendo nell'ambito dei giochi da tavolo si potrebbero trovare vari esempi, come Risiko, gioco nel quale si deve letteralmente conquistare il mondo per raggiungere il proprio obiettivo segreto. Giochi da tavolo di questo genere vengono definiti strategici, proprio perché lo scopo risulta essere trovare tattiche strategicamente migliori per battere gli avversari.
Con l'introduzione dei computer e dei videogiochi il genere dei wargame è stato esportato ad un pubblico sempre maggiore, costituendo tuttora uno dei generi più diffusi su pc. Questi possono essere distinti in due categorie separate, anche se si possono comunque trovare casi in cui le due categorie convivono (per esempio nella serie Total War), ovvero RTS (Real Time Strategy, strategici in tempo reale) e TBS (Turn Based Strategy, strategici a turni). Se i primi enfatizzano l'abilità del giocatore nel reagire alle situazioni in tempo reale, producendo per esempio le unità necessarie a sconfiggere il nemico, risultando quindi affini a giochi d'azione, i secondi invece puntano su un metodo più ragionato che troverà nel pianificare in anticipo di numerosi turni quello che si dovrà fare. Tra i più famosi RTS si trova Starcraft e il suo seguito Starcraft 2: questi giochi sono caratterizzati da una velocità dell'azione tale da essere quasi dei giochi d'azione, tanto che sono considerati sport nazionale in Corea del Sud (articolo sul gioco professionistico). Per quanto riguarda i TBS, invece, la serie più conosciuta è Civilization, giunta al quinto titolo.
Se esistono giochi strategici nei quali si diventa il condottiero di un esercito o di una nazione, esistono pure esempi di giochi nei quali si entra a far parte dell'esercito, combattendo in battaglie più o meno reali e in vari ambiti temporali. I giochi di questo tipo sono solitamente d'azione e chiamati sparatutto (in prima o terza persona a seconda del punto di vista del giocatore). Tali videogiochi risalgono già agli anni Novanta, sebbene è solo da qualche anno a questa parte che il punto di vista descrive anche il genere: se un gioco è in terza persona (quindi con la telecamera che inquadra le spalle del personaggio) si parla solitamente di giochi d'azione, con alcune dovute eccezioni, mentre un gioco in prima persona (in cui la telecamera segue gli occhi del protagonista) che include armi viene considerato sparatutto.
Esempi di sparatutto in prima persona si trovano nella serie di Call of Duty o Battlefield, mentre per quanto riguarda quelli in terza persona si pensa a Gears of War. In realtà, la categoria degli shooter è estremamente diffusa e al momento è una tra quelle con più successo dal punto di vista commerciale (se non da quello qualitativo).
Come ultimo esempio di "gioco di guerra" non si possono dimenticare sport come Paintball o Soft Air, nei quali il giocatore combatte in modo più o meno realistico una battaglia contro delle squadre avversarie. Tali sport possono sembrare poco diffusi, ma esistono numerosi circoli e gruppi che praticano queste specialità. Il soft air, soprattutto, è particolarmente apprezzato per il notevole realismo della simulazione, con equipaggiamenti e repliche delle armi estremamente fedeli alle controparti reali. Soprattutto, la possibilità di "personalizzare" il proprio equipaggiamento rende tutto più personale e fa prendere a questo sport sempre più piede tra chi è interessato all'argomento.

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